
La Tonnina: Una Ciminiera di Resilienza
By Patrizia Spaccaferro

18 Jun, 2024

C'era una volta, nel cuore del quartiere marinaro di Catanzaro, un'imponente ciminiera che si ergeva come una sentinella silenziosa sul paesaggio costiero. La Tonnina, come veniva affettuosamente chiamata dagli abitanti, era il simbolo della prosperità e della laboriosità della città.

La storia di La Tonnina iniziò nel 1925, quando lo stabilimento industriale della Le.Do.Ga fu costruito nei pressi del fiume Corace, occupando un'area di circa 30.000 metri quadri. Lì, si produceva il tannino, estratto dal legno di castagno e di quercia proveniente dall'altopiano silano.

Il ronzio costante delle macchine e il fervente lavoro di ben 300 operai riempivano l'aria, creando una melodia industriale che divenne il battito cardiaco della comunità. Gli abitanti del quartiere osservavano con orgoglio il fumo bianco che usciva dalla sommità di La Tonnina, segno tangibile del duro lavoro e del progresso.

Durante il secondo conflitto mondiale, la fabbrica divenne un bersaglio per gli Alleati. Il tannino prodotto alla Le.Do.Ga era essenziale per la concia delle pelli utilizzate per le giberne dei soldati, per le cinghie dei fucili, per gli scarponi, per le fondine delle pistole e per le stringhe degli zaini militari.

Per questo motivo, la fabbrica fu colpita da ben 42 bombe. Gli operai e gli abitanti temevano che la distruzione della fabbrica significasse la fine della loro principale fonte di sostentamento. Ma, con una determinazione incrollabile, la fabbrica riprese a funzionare nonostante i danni, e La Tonnina continuò a svettare, fiera e resiliente, sul paesaggio devastato dalla guerra.

Gli anni passarono, e la concorrenza estera e la politica creditizia portarono alla chiusura della fabbrica nel 1955. Il quartiere marinaro di Catanzaro si ritrovò senza il suo cuore pulsante, e la maestosa ciminiera rimase a vegliare su un paesaggio silenzioso e vuoto.

Nel 1990, l'opera di demolizione dell'intera fabbrica iniziò, segnando la fine di un'era. Tuttavia, La Tonnina sopravvisse, un monumento solitario e affascinante di archeologia industriale. Il bollitore, che un tempo ribolliva di vita e attività, giaceva ora inerte accanto alla ciminiera.

Oggi, La Tonnina è un simbolo storico, un faro di memoria che domina il suggestivo paesaggio di Catanzaro Lido e l'area della sede Pacioli. Gli abitanti del quartiere e i visitatori si fermano spesso a guardarla, riflettendo sulle storie di un tempo, sui sacrifici e sulle conquiste di coloro che vi lavorarono.

La ciminiera è un ricordo tangibile di un passato industrioso, una testimonianza della resilienza e della forza della comunità di Catanzaro. Nonostante gli anni di guerra e di difficoltà, La Tonnina è rimasta in piedi, un simbolo di speranza e di resistenza.

Ogni mattina, i primi raggi del sole si riflettono sulla sua superficie, illuminandola con una luce dorata. E ogni sera, mentre il sole tramonta, la sua sagoma si staglia contro il cielo infuocato, un monito costante della forza e della determinazione di una comunità che non si è mai arresa.

La Tonnina, con la sua presenza imponente, continua a ispirare gli abitanti di Catanzaro. Racconta una storia di resilienza e di coraggio, una storia di una città e della sua gente che hanno affrontato insieme le sfide, mantenendo viva la speranza in tempi bui.

E mentre il mondo continua a cambiare, La Tonnina rimane, un faro di memoria che illumina il passato e ispira il futuro. Una storia di resilienza e di forza, scolpita nel cuore di una città, raccontata dalla silenziosa sentinella che veglia sul paesaggio costiero di Catanzaro.